Pubblicato la prima volta il 18 Ottobre 2018 @ 17:48
Nell’atrio del Comune jesino, incisa su una lapide marmorea, è esposta la lettera inviata dall’imperatore alla sua città natale mentre una stele, eretta in piazza davanti alla cattedrale di S. Settimio, protettore di Jesi, ricorda il luogo dove nacque l’imperatore. Nel 1994, in occasione dell’ottavo centenario della nascita dell’imperatore, il Centro Studi Federiciani di Jesi, che ogni anno ricorda Federico, realizzerà un monumento, di cui esiste già un progetto, mentre verrà creato un circuito turistico-culturale federiciano per tutti coloro che visiteranno la città. E’ stato indetto inoltre un trofeo internazionale di fioretto femminile “Federico II – Città di Jesi”, valevole per la coppa del mondo.
Manifestazioni sono state indette anche in Puglia – lo ha comunicato la televisione – attorno al Castel del Monte di Andria, ed alla città fortificata di Lucera, sede della cavalleria saracena, che costituì il nerbo dell’esercito imperiale. A Palermo, che per opera di Federico divenne la “caput mundi” dell’epoca e che reca orgogliosamente nel suo stemma l’aquila sveva, è stato inaugurato nel 1991 un monumento alla memoria dell’imperatore, mentre l’Istituto Siciliano del Mediterraneo ha in programma manifestazioni culturali di impegno europeo. Ed a Rimini, dove Federico consegnando la Bolla d’Oro all’Ordine Teutonico impostò la politica perseguita dalla Germania e dall’Europa fino ai nostri giorni? Già da cinque anni la nostra Amministrazione Comunale ha preso contatto – tramite il sottoscritto in Italia ed il prof. Erich Honickel in Germania – con i più alti livelli dell’Ordine, di cui un illustre rappresentante è sceso nella nostra città. L’Ordine ha inviato il testo d’una lapide commemorativa, la cui apposizione sulla facciata del Palazzo dell’Arengo era stata prevista per il 1990, ottavo centenario della fondazione dell’ordine stesso. Ora si spera che la lapide possa essere apposta al più presto possibile con una manifestazione di interesse europeo, che comprenda una celebrazione di carattere religioso tenuta congiuntamente dai più alti livelli della Chiesa locale e dell’Ordine e con un convegno culturale laico che illustri la figura dell’Imperatore, l’importanza dell’Ordine nei secoli, i rapporti e le tracce imperiali nella nostra città.
Amedeo Montemaggi
Chiamami Città
febbraio 1993