Pubblicato la prima volta il 17 Agosto 2018 @ 09:47
Sono Presidente dell’associazione “Rimini Sparita”, come ripeto sempre, non per particolari meriti o per autoproclamazione plebiscitaria, ma perché candidato unico e volontario alla conservazione del cerino ancora acceso: ho una naturale propensione all’assunzione di responsabilità e, come i più sanno, i presidenti delle associazioni sono coloro che rispondono in toto dell’organizzazione che rappresentano. E da un Presidente – indipendentemente dallo status – ci si aspetta sempre un “discorso di fine anno”: io mi limiterò ad alcune righe scritte, rese doverose dalla necessità di esprimere alcuni ringraziamenti. Spero di rispettare la pazienza dei lettori, ma questo messaggio si rende oltremodo necessario dalla constatazione che 365 giorni fa “Rimini Sparita” non esisteva affatto… e la nostra crescita la si deve a molti protagonisti.
Il mio primo ringraziamento, ovviamente, va a coloro che condividono con me la passione, il tempo libero e tutte le proprie risorse in questa avventura straordinaria iniziata solo pochi mesi fa.
Penso, in ordine cronologico, a Maurizio/Jacques, vicepresidente, poeta e fotografo, burbero romantico dal cuore immenso e solido puntello della prima ora; a Luca, veemente, pungente e fulminante tesoriere, veterinario prossimo ma già domatore di quella brutta bestia che è la storia medievale; a Roberto, bassista multimediale, ricco di idee e discrezione, la cui lunga convalescenza – da noi non auspicata!!! – è stata motivo di sosta forzata e ulteriore, graditissima e insperata disponibilità per il nostro gruppo; a Riccardo, architetto da corsa, esegeta del Pasolini poeta… delle due ruote; ad Alessandro, vecchio leone e fratello cosmico, lasciato in canotta biancorossa sul parquet decenni fa e ritrovato incredibilmente tra le pagine e le passioni di una ritrovata intesa; a Simona, brillante e irrefrenabile factotum, architetto di giorno e stimolante vulcano di sera, pronta a strapparci un sorriso tra le pieghe quotidiane dello stress redazionale; a Francesca, ultima arrivata ma presente da sempre, professoressa dei Quattro Cantoni (!) e depositaria di tanta, pregevole tradizione; ad Andrea, eclettico “libertyno”, pronto a seguirci e a documentare puntualmente la nostra attività; infine a Paolo, maturo ‘tutor’, cicerone in pectore e onniscente di tutto ciò che profuma di salsedine.
Ma vorrei contemporaneamente porgere, anche a nome di tutte quelle belle persone che ho menzionato e che accompagnano le nostre e vostre giornate, un sincero ringraziamento a coloro – e sono, SIETE sempre di più – che attraverso questa pagina, il sito Internet, i messaggi email e la partecipazione “fisica” agli incontri, ci hanno mostrato e dimostrato che la direzione intrapresa è quella giusta, spesso trasmettendoci la propria condivisione con documenti, belle parole o, semplicemente, con un “like”.
Buon anno a tutti: il meglio deve ancora venire. 😉
Nicola Gambetti