“L’è vèra, i l’ha dét ma la radio”

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Pubblicato la prima volta il 5 Febbraio 2015 @ 00:00

“Cosa ci hanno lasciato” di Grazia Nardi
Vocabolario domestico: “L’è vèra i l’ha dét ma la radio”

Trad. la notizia è sicuramente vera.. l’hanno detto persino alla radio… sì allora, uno dei pochi anzi il solo elettrodomestico della casa, aveva un’autorità assoluta… scarsi per non dire assenti i giornali che entravano nell’ambiente famigliare, di là da venire la TV… l’unica fonte erogatrice di notizie era la radio o, al massimo, il cinegiornale che precedeva la proiezione del films nelle sale cinematografiche. “I l’ha fat véda te film Luce”… così chiamato perché negli anni precedenti le informazioni passavano attraverso il Giornale Luce, prodotto dall’omonimo Istituto. Davanti a quel mobile parlante si sedeva il babbo per ascolare il “bollettino del mare” ovvero “avviso ai naviganti” con lo speaker che scandiva lentamente e con voce solenne quel “mare forza…” ed “il moto ondoso in aumento”, le donne che, la sera, seguivano le commedie o, al sabato, “Sorella Radio” trasmessa dai sanatori, presentata da Silvio Gigli, allora “avversario” di Nunzio Filogamo, quello di “miei cari amici vicini e lontani”. La radio era anche un indicatore dell’umore che aleggiava nella casa: “smorta la radio c’hè bà l’ha è nervós”. Quando “girava bene” si alzava il volume delle canzoni e le donne sovrapponevano, a quella dei cantanti, la loro voce… soprattutto dopo il Festival di San Remo. Ognuna apprendeva, così, parole e giusta intonazione, di tutte le canzoni preferite e le voci uscivano dalle finestre aperte, riecheggiando nelle strade. Fenomeno, oggi, completamente scomparso.

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