Il patriziato riminese a Giuseppe Garibaldi

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Stemma di Giuseppe Garibaldi, dalla "Vita di Giuseppe Garibaldi", Firenze, 1864.

Pubblicato la prima volta il 25 Luglio 2018 @ 09:47

Stemma di Giuseppe Garibaldi, dalla “Vita di Giuseppe Garibaldi”, Firenze, 1864.

Pochi sono a conoscenza del fatto che il 17 ottobre 1859 il Consiglio municipale di Rimini decretò l’ascrizione del generale Giuseppe Garibaldi al patriziato cittadino. Questa concessione rientrava in una più ampia tipologia di conferimenti con i quali i Consigli cittadini intendevano ringraziare personaggi benemeriti e al contempo legarne la figura alla città. Come scrisse Emilio Nasalli Rocca di Corneliano**, Rimini e le altre città dell’Italia centrale che effettuarono tali riconoscoscimenti

conservarono a lungo sentimenti di fierezza per le tradizioni comunali, il che influiva anche sul desiderio di mantenere in vita e di accrescere anche una propria nobiltà. Negli ultimi mesi della loro autonomia, rimanevano ancora queste piccole manifestazioni di un «particolarismo» cittadino, che ha in sè un nobile significato.

Ecco il testo della lettera di conferimento del patriziato a Garibaldi:

Al Prode Guerriero Giuseppe Garibaldi, Luogotenente Generale e Generale Comandante in seconda l’esercito della Lega dell’Italia centrale. La vostra costante devozione alla Causa dell’Italiana Indipendenza, che vi procacciò il titolo di illustre italiano, nonchè il valore e coraggio meravigliosi nell’armi che v’innalzarono meritatamente al grado di Luogotenente Generale e Generale Comandante in seconda del nostro esercito, con altissima fama, hanno destato intensa simpatia ed ammirazione anche in questo popolo verso la vostra Persona sì cospicua e benemerita.
La Commissione Municipale, interprete dell’universale voto, amando darvene attestato e di porgervi una dimostrazione di pubblica riconoscenza, ha unanimemente decretato, nella tornata d’oggi, l’aggregazione di Voi e della Vostra discendenza all’Ordine Patrizio Riminese.
Vi piaccia impertanto di accogliere ed aggradire questo tenue pegno di osservanza, e vivete lungamente al bene ed alla gloria d’Italia.

Rimini dalla Residenza Municipale, questo 17 ottobre 1859

F.to Vincenzo Salvoni
Enrico N. Bilancioni
Pietro Fagnani

Questa è la lettera di ringraziamento di Giuseppe Garibaldi, inserita negli Atti del Consiglio Municipale di Rimini, datata due giorni dopo, 19 ottobre 1859:

Ill.mo Sig.

Non al merito mio, ma all’idea sublime di redenzione patria ch’io propugno e che propugnerò certamente tutta la vita, io devo la simpatia di questa magnifica popolazione, l’onorevole dono con cui mi avete fregiato oggi. Comunque sia, io vi devo tutta la mia gratitudine, e se la fortuna corrisponde alla mia volontà di servire la causa nazionale, io onorerò la cara mia città di Rimini, che sì generosamente m’accolse cittadino suo.

Sono con affetto
Concittadino Vostro

G. Garibaldi

** NASALLI ROCCA DI CORNELIANO EMILIO, Il patriziato riminese a Giuseppe Garibaldi e altre distinzioni nobiliari a generali del Risorgimento, in Rassegna storica del Risorgimento, 51 (1964), III, 361-368.

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