Pubblicato la prima volta il 12 Agosto 2018 @ 09:48
L’inaugurazione della mostra “Rimini territorio sismico: le macerie rivelano” che si terrà domattina 5 dicembre, alle ore 10, presso la Sala Lopez del Museo della Città, oltre a prevedere contributi estratti anche dalle nostre pagine, appare molto interessante poiché esplora una calamità di cui non tutti i cittadini sono a conoscenza, ovvero il devastante sciame sismico che colpì Rimini tra maggio e dicembre 1916.
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- Leggi “Il terremoto del 1916” sul Blog di Nonno Guido
Piccola rassegna di testimonianze:
Il travaglio e la fede di una città adriatica. Rimini dal 1914 al 1919.
“…Alle 9 e mezzo del mattino del 16 agosto 1916, Rimini trema dopo che si è udito «un rombo fortissimo». I primi segni del terremoto erano stati avvertiti il pomeriggio precedente, con quindici scosse, mentre al Politeama l’on. Innocenzo Cappa commemorava il martirio di Cesare Battisti, impiccato a Trento il 12 luglio.
Rimini in quel drammatico momento di guerra «dovette chiudersi nella sua angoscia, nelle sue ristrettezze, e ritrovare quasi soltanto in sé stessa la forza di resistere al duplice travaglio, la via di risorgere».
Le cronache registrano quattro morti e trenta feriti. Oltre quattromila persone debbono abbandonare le loro case, e 615 fabbricati essere demoliti. Nella chiesa di Sant’Agostino le crepe dell’abside permettono di scoprire gli affreschi trecenteschi….”
(Gaetano Facchinetti, 1931)
16 agosto 1916: Il terremoto di Rimini, Pesaro e Urbino
Terremoto del 17.05.1916, Alto Adriatico (Rimini)
Il sisma ebbe un’intensità massima dell’VIII grado MCS.
Questa sequenza sismica iniziò il 17 maggio 1916 e si protrasse fino a dicembre. Le scosse principali si verificarono il 17 maggio (VIII MCS), il 16 giugno (VI-VII MCS) e il 16 agosto (VIII MCS). Vi furono danni su un’area complessiva di quasi 10.000 kmq. La scossa del 17 maggio ebbe effetti disastrosi nel Riminese. Solo a Rimini, oltre 1.000 edifici subirono danni gravissimi. Molte chiese e conventi, nonché il palazzo comunale, furono pesantemente lesionati. In altre località circostanti vi furono danni più o meno gravi, tra di esse si ricordano Cattolica, Riccione e Pesaro. La scossa del 16 giugno fu meno forte e causò solo il crollo di qualche edificio lesionato dalla scossa precedente a Riccione, Rimini, Cattolica e Sant’Arcangelo di Romagna.
La scossa del 16 agosto fu invece molto forte ed ebbe effetti gravissimi lungo la costa, accentuando ulteriormente i danni provocati dalle scosse precedenti. A Riccione questa scossa fu particolarmente disastrosa e fece crollare molte abitazioni. A Pesaro, Cattolica e nei paesi dell’entroterra molti edifici crollarono o dovettero essere
sgomberati perché gravemente danneggiati.
Le scosse principali di questa lunga sequenza sismica furono risentite su un’area molto vasta che va dal Veneto all’Abruzzo. Nella zona epicentrale furono osservate piccole onde di maremoto, l’apertura di fenditure nel terreno e l’intorbidamento delle acque di varie sorgenti.
A causa di questi terremoti morirono 4 persone e molte decine rimasero ferite. Questi eventi contribuirono a peggiorare le condizioni di vita degli abitanti della zona, già precarie, anche per la concomitanza degli eventi bellici della Prima Guerra Mondiale…
(fonte: La Valle del Metauro)
Approfondimenti:
- Wikipedia Terremoti in Italia nel XX secolo
- Cronologia Leonardo.it 1915-1918 Anni Terribili (par. 2.2.4 “Terremoto a Rimini”)
- R. Basili, P. Vannoli e G. Valensise L’area costiera tra Ancona e Rimini: dati geologici e sismicità storica a confronto (PDF), Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Sezione Sismologia e Tettonofisica, Roma
- G. Proni E noi quanto siamo sicuri?, Chiamami Città, 22 aprile 2009
- M. Spadazzi Entro pochi anni Rimini tornerà a tremare, il Resto del Carlino, 13 aprile 2011
peccato l’orario…si lavora!
Gentilissimo Maurizio,
come avrai potuto leggere nel link la mostra viene “inaugurata” domani… ma prosegue sino al 10 dicembre.
Quindi rappresenta anche un’occasione in più per visitare il Museo in questi giorni festivi!
Grazie per il commento.