La chiesa di San Sebastiano

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La chiesa di San Sebastiano si trova al numero 112.

Pubblicato la prima volta il 13 Agosto 2018 @ 09:47

Un particolare del centro storico con indicato il luogo dove sorgeva la chiesa di San Sebastiano.

La chiesa di San Sebastiano si trovava in quella che al giorno d’oggi si chiama via Quintino Sella. Utilizzando dei riferimenti moderni essa era situata sulla sinistra, procedendo verso piazzetta Agabiti, all’incirca dove si trovano le ex scuole Alberti. Nella cartina (1768) che apre questo piccolo scritto è indicata con il numero 112 (mentre al numero 119 corrisponde la chiesa di San Giorgio Antico, o dei Teatini e al numero 137 il Tempio Malatestiano).

Nel 1499 Elisabetta Aldobrandini, favorita di Roberto Malatesta e madre dell’ultimo signore della città, Pandolfo IV, donò alle Canonichesse Lateranensi l’edificio in questione. Probabilmente il donò fu gradito, perchè le monache si trasferirono dal loro monastero originario, che si trovava dove sorse poi l’oratorio di Sant’Onofrio (in via Bonsi), nella nuova abitazione. Qui avrebbero costruito una chiesa ed un monastero intitolati entrambi a San Sebastiano. Il nuovo edificio si trovava nei pressi del Palazzo del Cimiero, di cui probabilmente certi ambienti del monastero erano una pertinenza dato che in essi il Tonini annotò l’esistenza di soffitti decorati con stemmi ed imprese malatestiane. E’ lecito supporre che le cantinelle decorate a motivi araldici esposte al Museo della Città facessero parte di uno di quei soffitti. Soppresso il monastero nel 1805, la chiesa venne chiusa e poco tempo dopo bruciata.

Abito delle Canonichesse Lateranensi dal ‘Catalogo degli Ordini Religiosi della Chiesa Militante’ parte II (1714) di Filippo Bonanni.

Il Marcheselli ci informa che al suo tempo, all’interno della chiesa, si potevano ammirare un Martirio di San Sebastiano della scuola del Padovanino, presso l’altar maggiore; una Assunzione di Maria Vergine opera di Giuseppe Passeri e un Sant’Ubaldo del Centino. Uno stupendo Cristo crocifisso del Quattrocento, proveniente da questo monastero, confluì in seguito alle soppressioni napoleoniche nella chiesa dei SS. Bartolomeo e Marino (Santa Rita), dove si trova tuttora.

Le Canonichesse Regolari Lateranensi sono religiose dedite alla vita contemplativa appartenenti all’ordine dei Canonici Regolari della Congregazione del Santissimo Salvatore Lateranense, e seguono la regola di sant’Agostino. Fu verso l’XI secolo che le comunità di canonichesse si affiancarono ai Canonici Lateranensi, condividendone la regola e l’abito, ovvero una tonaca di lana bianca e un rocchetto di lino, insieme ad un velo nero sul capo. Proprio per l’uso del rocchetto bianco, ovvero una sopravveste, simile alla cotta sacerdotale, vennero anche chiamate Rocchettine.

 

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