Pubblicato la prima volta il 9 Giugno 2018 @ 00:00
“Cosa ci hanno lasciato” di Grazia Nardi
Vocabolario domestico: “Us guèrda m’un palàz, us guèrda mèj m’un vìs de caz”
Se si guarda un palazzo, si può guardare anche una faccia del… si commentava così quando qualcuno si lamentava di essere osservato…”s’è che t’è da guardè?” Eh, perché “usservè” è sempre stato in uso.. in passato ancor più quando i “passatempi” erano pochi e le “anomalie” facevano scalpore.. e bastava poco: un trucco troppo vistoso “l’ha pèr un mascaròun”, una coppia mal assortita per altezza “l’articolo il” o per età “léa l’ha po’ ès la su fiòla!”, la donna che osava fumare in pubblico “e’ starà mèl?”, con le unghie troppo lunghe e smaltate “us véd di lè cl’an fa un caz gnìnt tót e dé!” o vestita con abiti troppo giovanili o attilati per la sua età “ l’ha fa rìd i pó!”…o il sorrisino accompagnato dall’ammiccamento nei confronti del lui troppo effeminato o lei troppo mascolina.
E non c’era luogo che si salvasse, in strada, nei negozi, chi si metteva di vedetta alla finestra, chi sul portone di casa…. e persino in chiesa, diceva la Elsa, “j’èra quìl chi andèva per usservè… se pó tc’èrta una cl’andèva pòc it fèva ciricicì drè mè cul”.