Pubblicato la prima volta il 19 Marzo 2019 @ 08:46
I principali edifizi lesionati.
RIMINI, 18, ore 20 – Faccio seguito alle notizie affrettate e incomplete mandate ieri.
La scossa di terremoto è stata violentissima e lunga, i danni prodotti non sono lievi come apparve a prima vista, ma gravi ed estesi a parecchi palazzi e modeste abitazioni.
Il palazzo del Comune è quello forse che ha sofferto maggiormente. Parecchi muri si sono spostati a ponente, larghi crepacci si sono notati ovunque.
Nelle sale di residenza e precisamente nel gabinetto del Sindaco è caduta una parte del soffitto e si è scrostata una parete. Il Sindaco m.se Diotallevi, che era in residenza si è salvato per miracolo riparandosi sotto il vano di una porta, mentre rottami grossissimi stavano per investirlo.
La galleria dei quadri e dei busti è pare danneggiatissima. Alcuni busti sono andati rotti, nel gabinetto del Segretario Capo è crollato il soffitto e una parete divisoria.
La sala d’aspetto ha sofferto assai. Il piano superiore è ridotto addirittura in condizioni da non essere abitabile.
Tutti i soffitti e i muri divisori crollati, mobili rovesciati e rotti. I danni si fanno ascendere a oltre 60.000 lire.
Danneggiato è stato pure il monumentale teatro Vittorio Emanuele che oltre a larghe crepe ha avuto alcune colonne smosse.
Il palazzo della Sottoprefettura ha sofferto assai, specialmente l’abitazione del Sottoprefetto.
Lo storico Arco d’Augusto che ha per tanti secoli sfidato l’ira del tempo questa volta ha avuto un merlo, del secolo VI, abbattuto.
Il magnifico soffitto a cassettoni della chiesa di S.Bartolomeo è rovinato in gran parte e la chiesa è stata immediatamente chiusa.
La statua in bronzo di S.Gaudenzo in Piazza Cavour si è spostata dalla base e il pastorale si è spezzato.
Danni notevoli hanno pure subito la Casa dei Fratelli Bianchi in via Gambalunga, il Palazzo Cioia (sic), Palazzo Gambalunga, la Congregazione, l’Ospedale, l’Hotel Aquila d’Oro. Alcuni campanili, chese e moltissime case sono lesionate.
Nella fornace fratelli Fabbri si sono abbattuti tutti i comignoli delle fornaci. Sono crollati diversi capannoni rovinando tutto il materiale approntato per la cottura.
Il palazzo Gatti (sic) del Sobborgo XX Settembre ha avuto tre piani crollati.
Anche nella periferia e nei d’intorni si sono avute case crollate. I danni che ha subito Rimini sono incalcolabili e sarà certamente indispensabile l’aiuto del Governo per riparare almeno in parte un così grave disastro.
Le autorità, come ieri scrissi, sono subito accorse per prestare l’opera del caso.
Tutto il personale dell’Ufficio Tecnico e di Pulizia (sic) Urbana è addetto alla visita delle abitazioni e dei fabbricati che minacciano.
La popolazione è impressionata e gran parte di essa passò la notte all’aperto molto più che ieri sera alle 22,45 una nuova e sensibilissima scossa ha gettato nuovo allarme.
I feriti una diecina circa, non presentano alcuna gravità all’infuori di un carabiniere che ha avuto una gamba fratturata.
Un neonato si è salvato perché protetto da due travi.
Anche a Cattolica l’impressione per le forti scosse di terremoto da tutti avvertite in senso sussultorio e ondulatorio, è stata notevole, ma non si è avuto alcun panico.
La prima scossa avvenuta ieri alle ore 14 circa è stata fortissima ed ha prodotto crolli di alcune case, scoperchiati alcuni tetti e lesionate diverse abitazioni; sono da lamentarsi alcuni feriti fortunatamente non gravi.
Le scosse si sono ripetute ieri sera sulle 23 e stamane alle 6,30 e 9,15 tutte lievissime.
Nel vicino Comune di Gabicce sono avvenuti danni materiali rilevanti; al porto 5 case sono rimaste inabitabili; al ponte Tavollo altra casa fortemente danneggiata; nel paese 2 case semi crollate; moltissime altre abitazioni fortemente lesionate, nessun ferito.
A San Marino città e nel suo Borgo, essendo giorno di fiera, si ebbe la caduta di alcuni banchi di rivenditori ed anche di tegole dai tetti.
Ma a Serravalle la scossa fu alquanto pù sensibile, per la sua maggiore vicinanza all’epicentro, e arrecò gravi danni a due case, suscitando un grande panico nella popolazione, che riversatisi sulle vie e sugli spiazzi lontani dai fabbricati, vi rimase tutto il giorno e buona parte della notte.
Anche nelle località di Ca’-Giannino e di Cacciavello, nei pressi del Castello di Faetano, si verificarono non lievi danni ad alcune abitazioni.
E’ da notarsi che sulla piccola Città del Titano, non si era mai avvertita una scossa di terremoto tanto sensibile.
Il Resto del Carlino
19 maggio 1916