Pubblicato la prima volta il 5 Agosto 2018 @ 09:48
Lo Studio Simonetti & Associati ha realizzato il progetto architettonico, d’interni e di corporate identity della catena fast food Italy&Italy che, tra il 1978 e il 1987, ha aperto 9 locali tra Rimini, Bologna, Firenze, Roma, Venezia, Milano e Modena. Lo Studio nasce agli inizi degli anni ottanta dalla mano e mente creativa di Massimo Simonetti e si occupa di progettazione architettonica generale ed interior design nel settore alberghiero e della ristorazione, del retail e del loisir in Italia e all’estero.
E proprio nel settore della ristorazione che è stata portata avanti l’ideazione del concept della prima catena di fast food italiana, Italy&Italy, e in seguito ha fornito consulenza tecnica ad importanti aziende sviluppando progetti per ristoranti, free flow, bar, pub, discoteche, parchi acquatici, centri commerciali e multiplex, negozi e boutique, uffici e stand fieristici, e di design industriale.
Lo Studio Simonetti & Associati ha accolto con vivo interesse l’iniziativa di Rimini Sparita ed è per questo che, con estrema cortesia e disponibilità, ha accettato di rispondere ad alcune domande in merito ad una delle loro “creature” più leggendarie della “Rimini sparita”.
Iniziamo, quindi, subito l’intervista dando il benvenuto a Massimo Simonetti che ringraziamo della sua disponibilità…
Rimini Sparita: Dalle bellissime e praticamente uniche fotografie che lo Studio Simonetti & Associati ha messo a disposizione di R.S. salta subito all’occhio la modernità, la novità di Italy&Italy. Può dirci di più in merito?
Massimo Simonetti: Nel 1978 ho creato e sviluppato il concept della catena di fast food Italy&Italy (finanziato inizialmente da Arpesella e acquisito in seguito dal Gruppo Cremonini) che ha cambiato letteralmente il modo di concepire la ristorazione veloce, offrendo una ristretta gamma di cibi e un servizio rapido. Un progetto all’avanguardia. Sono partito dall’idea del nome per poi curarne tutti gli aspetti fino a cercare e scegliere personalmente la location di Rimini e ben presto la catena si è ampliata, aprendo circa 10 locali tra Firenze, Milano, Bologna, Venezia, Modena e Roma. Nel concepire questa realtà ho attentamente suddiviso lo spazio di preparazione, di distribuzione e di consumo dei cibi per facilitare il lavoro del personale addetto e il flusso dei clienti in funzione del nuovo concetto di ristorazione veloce proposto.
R.S.: Ciò che i nostri lettori hanno ricordato con più “affetto” su Facebook (un vecchio menu del fast food riminese è l’immagine che, in assoluto, ha riscosso maggior successo sulla nostra pagina: 387 “mi piace”, 240 condivisioni e 107 commenti! N.d.A.) sono state cose come i microfoni/altoparlanti per le ordinazioni e i mitici scivoli per i vassoi. Che linea di pensiero, di idee avete seguito? Vi siete ispirati a qualcosa di già esistente o avete cercato soluzioni originali e funzionali per rendere unico l’Italy&Italy?
M.S.: Anch’io, riguardando le immagini e sfogliando il menu e il nostro materiale pubblicitario, ho rispolverato alcuni ricordi. Per Italy&Italy ho sviluppato, con i miei collaboratori, una linea di fast food che fosse adatta al mercato italiano inserendo, per esempio, il pizzotto, mix tra cassone e pizza, la pasta e le insalate. Ricordo che all’epoca paragonavo i fast food ai distributori di benzina e volevo perciò creare un ambiente dall’atmosfera ricercata in contrasto con il prodotto “povero” venduto e, per esempio, scelsi come materiale la pietra. Ho osservato ciò che veniva realizzato a quei tempi solo all’estero e mi sono proiettato verso il domani per creare un ambiente distintivo che potesse rimanere nelle menti di chi l’ha vissuto e un menu che rappresentasse la tradizione italiana e, grazie a voi, mi sembra di capire di esserci riuscito.
R.S.: Che cosa pensa anche lei di questo incredibile successo riscosso dai post dell’Italy&Italy?
M.S.: Mi fa enormemente piacere sapere di aver progettato qualcosa che è rimasto impresso nella mente delle persone che l’hanno vissuto e le ringrazio. Italy&Italy ha sicuramente rappresentato una novità sia per il concept e per l’architettura e sia per il prodotto gastronomico offerto. In molti abbiamo ricordi e un po’ di nostalgia legati a questo marchio che si è inserito con successo nella vita riminese e non solo.
R.S.: Lo studio a Rimini ha realizzato anche altri locali storici, entrati nella leggenda della Rimini al top: parliamo del “Caffè delle Rose” e del “Lady Godiva”. Possiamo davvero dire che lo studio Simonetti & Associati ha contribuito a rendere immortale una Rimini che ha fatto “epoca” e che forse non tornerà più. Che cosa ci può dire di “quei formidabili anni”? Come ha vissuto, lo Studio, quel periodo memorabile?
M.S.: Lo Studio è nato quarant’anni fa e da allora tanti progetti sono stati curati da me e dal mio staff. Ritornando a quegli anni posso citare il “Caffè delle Rose”, il “Lady Godiva”, il “Video Pub”, l'”Old American Bar”, “Caramellamania”, “Giotta”, “Peter Pan”, “Lo Squero”, etc.., tutti progetti che hanno lasciato una traccia indelebile nell’immaginario collettivo. Quegli anni sono stati memorabili, ricordo Fellini, l'”Embassy”, la “Casina del Bosco”, la macchina fotografica vicino al “Grand Hotel”, il “Paradiso” e le prime discoteche che hanno reso Rimini famosa in tutto il mondo. Una Rimini che si guadagnava un posto di prim’ordine nell’offerta turistica italiana, che viveva di buonsenso, spontaneità e intuizione. La riviera è stata ed è culla di mode e tendenze, di menti creative e di persone che lavorano con passione e dedizione. Sono fiero del lavoro svolto dal mio studio in quegli anni e di lavorare in una città a vocazione turistica, perché proprio a quel settore la mia attività si è rivolta negli anni successivi rendendomi protagonista delle più importanti realizzazioni alberghiere di lusso sul territorio italiano oltre i confini riminesi.
A questo punto entriamo nel mondo del “mistero” e vorremmo tanto che ci svelasse il più enigmatico, quello che tutti vorrebbero conoscere, che da 20 anni sta letteralmente facendo uscire pazzi tutti coloro che hanno almeno una volta addentato un panino all’ Italy & Italy:
R.S.: In quale oscuro, misterioso antro o caverna finivano i vassoi una volta svuotati ed adagiati sui mitici “scivoli rotanti” ?
M.S.: Al termine del pasto, diversamente da oggi, i vassoi non venivano svuotati, ma inseriti in una bocca con una luce lampeggiante rossa e in un tunnel raggiungevano il seminterrato dove meccanicamente i rifiuti venivano cestinati e i vassoi impilati per essere lavati e pronti all’uso. Ecco svelato il mistero, una logica affrontata in modo creativo… come piace a me!
Rimini Sparita desidera ringraziare nuovamente
SIMONETTI & ASSOCIATI
Via Ducale 6, Rimini
info@studiosimonetti.it
www.facebook.com/SimonettiAssociati
www.studiosimonetti.it
Nelle prossime settimane, grazie alla squisita disponibilità dello staff dello Studio, le nostre pagine ospiteranno numerose immagini relative ai locali:
- Italy&Italy
- Video Pub
- Caffè delle Rose
- Lady Godiva
- Old American Bar
- Caramellamania
- Peter Pan
- Giotta
- Dimar, per il quale lo Studio ha curato anche il logo e l’immagine cordinata
[Inoltre, lo Studio Simonetti ha collaborato con Atlantica (Cesenatico); Papete (Riccione); Zapping (Riccione); Sergio Rossi (Riccione); Petronius (Riccione); Raponi (Riccione); Wuelle (Rimini); Sabattini (Rimini); Tamburini (Rimini); Bartorelli; Soleluna (Rimini); Lo Squero (Rimini); Mucho Macho (Rimini)]