Pubblicato la prima volta il 15 Novembre 2018 @ 08:48
A Bellaria, il 21 dicembre 1978, è comparso un disco volante. Sulla spiaggia c’era anche un fotografo…
L’hanno svegliato i carabinieri a mezzanotte del 20 dicembre: « Corri Elia, c’è un Ufo in mare! ». Lui, Elia Faccin da Bellaria, 45 anni, di professione fotografo (specializzato in ritratti da spiaggia) prima ha pensato uno scherzo di cattivo gusto, poi, riconosciute le voci del brigadiere Nazareno Fiori e dell’appuntato Petronio Pacelli, si è vestito, ha preso la sua Olympus OM2 e il teleobiettivo da 400 e ha raggiunto la spiaggia. Lì la gente sostava già almeno da un paio d’ore, da quando cioè una specie di bastimento in fiamme, un grande oggetto luminoso, quasi accecante, era comparso dall’orizzonte.
Il solito Ufo, insomma. Uno dei tanti che da almeno tre mesi a questa parte hanno scelto l’Italia, e in particolare la costa adriatica, come teatro delle loro esibizioni. Questa volta però, a rimanere incantati dalle luci verdi arancioni dell’oggetto non identificato non sono stati pochi osservatori impauriti e increduli ma due intere cittadine (Bellaria e Cesenatico) per nulla stravolte dall’apparizione ma, al contrario, affascinate e rallegrate dall’avvenimento.
L’unico a tremare dall’emozione è stato proprio Elia Faccin che, al momento di scattare la prima foto, si è accorto che l’otturatore automatico della sua macchina ultrasofisticata si era inspiegabilmente bloccato: « Qualcosa aveva influito magneticamente sul meccanismo elettronico », sostiene. Un classico effetto Ufo, lo stesso che ha fatto impazzire i radar dei pescherecci e delle motovedette abruzzesi, degli strumenti di bordo di tanti aerei di linea o militari. Per di più, altrettanto inspiegabilmente, si erano scaricate anche le batterie. Che fare? Un volo a casa, un rapido cambio delle batterie e di nuovo sul posto a scattare. Questa volta senza automatismi. Il risultato è la sequenza di immagini che Panorama pubblica in questo servizio: un oggetto misterioso che assomiglia fin troppo a quello del film Incontri ravvicinati del terzo tipo. A dire il vero potrebbe forse assomigliare anche a una nave con gran pavese; oppure un incendio su una delle numerose piattaforme che cercano o estraggono metano nel mare Adriatico. Secondo la capitaneria di porto, però, quella sera date le condizioni del mare particolarmente mosso, nessuna nave era ferma in zona, così come nessuna piattaforma è stata illuminata o ha preso fuoco.
Oltretutto c’è chi si è messo a osservare scientificamente l’oggetto (c’era tutto il tempo per farlo: l’apparizione è durata dalle nove di sera all’una e mezzo di notte) con tanto di telescopio e ha fornito dati più precisi. Dice per esempio Roberto Mantovani, 25 anni, studente di Bologna: « C’era una serie di luci verdastre come collocate intorno a una torretta. Alla sinistra si notava un fascio di luci gialloarancione ».
Nonostante l’eccezionalità del fenomeno non è mai successo in Italia che un Ufo fosse visto da tante persone per così tanto tempo l’episodio non ha comunque provocato grandi reazioni
« La cosa non ci riguarda », hanno detto per esempio la caserma dei carabinieri di Bellaria, « questi fenomeni, ormai, sono all’ordine del giorno ».
Valeria Gandua
Panorama, 9 gennaio 1979