Pubblicato la prima volta il 16 Settembre 2018 @ 09:47

Secondo lo storico Luigi Tonini, che riprende Monsignor Villani (De vetusta Arimini Urbe), nel rione Montecavallo sarebbe esistito un Tempio a Minerva. A riprova di ciò, lo storico riminese portava una lapide (42 cm x 36 cm) che tutti gli storici riminesi ricordano infissa nei pressi della scomparsa porta di Sant’Andrea e che all’epoca del Tonini era di proprietà del collezionista – e segretario comunale – Domenico Paulucci (1787-1855). In questa lapide – a fianco il disegno che ne fece Tonini – era ricordato un certo Q. Pupio Salvio che sciolse un voto a Minerva (dove V · S · L · M per Tonini significa Votum Solvit Libens Merito).
Monsignor Villani però ritenne che sulla prominenza detta Monte Cavallo fosse esistito anche un tempio dedicato ad Ercole, avendo egli rinvenuto, tra le carte del Monastero di San Giuliano, un documento del 1171 in cui quel luogo veniva indicato come Mons Herculis.
Ma da dove deriva il nome Montecavallo? Nel 1845 Tonini ebbe il permesso della contessa Adele Cisterni vedova Graziani di compiere un sondaggio sul secondo arco della Porta Montanara, quello che all’epoca era inglobato nel Palazzo Graziani e che oggi fa bella mostra di sé all’imboccatura di Via Garibaldi. Scrive Tonini che, arrivati alla profondità di due metri e mezzo sotto l’imposta, si rinvennero due lastre di marmo lavorate con belle cornici da tutti i lati. Secondo lo storico dovettero aver servito anteriormente a qualche nobile monumento. E aggiunge, lasciandoci un’ipotesi suggestiva sulla genesi del nome di questo rione, che le due lastre mostravano di aver sostenuta probabilmente qualche statua equestre.
Fino all’età di 14 anni abitavo in vicolo dei Contenti (Monte Cavallo) . Felice di conoscere le origini di montecavallo.A Montecavallo esisteva un molino versante bastioni.Se è possibile conoscere la storia? Grazie saluti Giuseppe.