Pubblicato la prima volta il 14 Maggio 2018 @ 09:47
L’Accademia degli Adagiati venne fondata a Rimini il 7 gennaio 1627. Come prima sede ebbe la casa del Capitano Annibale Illarii, e come protettore venne eletto Sant’Antonio da Padova.
L’accademia era così organizzata: un Principe, un Segretario ed un Discorrente, quattro Deputati con il compito di compilare gli Statuti, due Consiglieri e due Censori.
Nell’anno della fondazione le cariche furono così distribuite:
- Principe: Annibale Illarii
- Segretario: Belmonte Belmonti
- Discorrente: Maestro Cattervo Diamantino
- Quattro Deputati: Dottor Scipione Diotallevi, Dottor Francesco Angeli, Don Alberto Mastri e il Padre Agostiniano Tommaso Mariani
- Consiglieri: Dottor Scipione Diotallevi e Don Placido Assalone Teatino
- Censori: abate Belmonte Cagnoli e Antonio Maria Moderati
L’impresa rappresenta, secondo le parole di Carlo Tonini, “una macchina da levar pesi chiamata Glomona, composta di sei ruote con vite perpetua, e creduta la famosa macchina d’Archimede, ossia la leva, della cui invenzione questi superbo vuolsi dicesse il celebrato motto – Da ubi consistam, et terram movebo. – Alla macchina fu aggiunto un marmo piramidale legato pel mezzo da grosse funi in atto di essere sollevato da terra, e intorno alla macchina fu scritto il motto – Tarditatem compensat.”
Dopo aver creato l’impresa gli Accademici vollero darsi il nome di Adagiati, cioè tardi e lenti, ma di quella tardità e lentezza che è virtù ed atto alla prudenza (Carlo Tonini, cit.). Le materie che si trattavano in questa Accademia erano varie: scienze politiche, filosofiche e sacre, ed anche poesia. Non si conosce con certezza fino a quando durasse, sicuramente ben oltre gli anni 20 del XVIII secolo.
Bibliografia:
C. Tonini, La coltura letteraria e scientifica in Rimini. Dal secolo XIV ai primordi del XIX, vol. II, Rimini 1884, pp. 9-14