Pubblicato la prima volta il 24 Novembre 2018 @ 08:48
Le spallate meteorologiche di questo primo avvio dell’inverno sono sempre più violente. Alle abbondanti nevicate dei giorni scorsi è seguito il sereno e la Romagna non più protetta dalla coltre di nubi ha cominciato a battere i denti. Con l’eccezione di Rimini e di Forlì, dove le «minime» invernali si sono registrate nella notte dell’Epifania (rispettivamente con -9 e con -12,8) in tutte le altre località romagnole sono stati abbassati i minimi stagionali.
La temperatura più bassa in assoluto si è avuta ieri notte al Piano dei Fangacci sulla collina forlivese con 20 gradi sotto zero. Non hanno scherzato però il Fumaiolo nell’alto Savio (-18) e Campigna (-15). Con temperature di questo tipo è impensabile lo scioglimento del ghiaccio che ricopre i varchi appenninici, tutti aperti ma tutti percorribili solo con catene.
La morsa del freddo sembra infierire soprattutto nella provincia di Ravenna: 11 gradi sotto lo zero ieri notte a Cervia, -10 a Marina di Ravenna, -7,8 nel centro ravvennate, -12,4 a Faenza.
L’osservatorio della scuola agraria di Bagnacavallo che aveva registrato una temperatura di 11,2 sotto zero nella notte fra sabato e domenica nella serata successiva ha visto la colonnina di mercurio scendere fino a 12,2 sotto zero.
Sempre allo stesso osservatorio la temperatura più bassa degli ultimi cinque anni si era avuta nel 1979 con -12,8. Vi è tuttavia da osservare che le temperature di questi giorni sono da considerarsi eccezionalmente basse soprattutto se si tiene conto che siamo appena all’inizio dell’inverno astronomico e ad un mese dall’inizio meteorologico. Il progressivo raffreddamento invernale del nostro emisfero è quindi ancora nella fase iniziale. Insomma, vi sono tutte le premesse per far ritenere che le sorprese dell’inverno siano appena agli inizi.
Il Resto del Carlino
8 gennaio 1985