Pubblicato la prima volta il 5 Novembre 2018 @ 08:46

Senza fanfare e senza discorsi, con quella tacita semplicità che era necessario osservare nell’ora presente, grave di preoccupazioni e di disagio, domenica scorsa venne aperta al servizio pubblico la nuova Stazione Ferroviaria. Piace ai critici di mestiere di rilevarne taluni difetti o imperfezioni, ma la grande maggioranza dei cittadini e dei viaggiatori la trovano nel suo complesso riuscita e non priva di comodità e di buon gusto.
Forse il dissenso di taluni trova motivo nel confronto di altre stazioni mastodontiche, chiuse da quella volta in ferro che rende assordante il rumore dei treni in partenza o in arrivo e ricetta un fumo devastatore, mentre questa di Rimini venne ideata e costruita con criteri più moderni e per i bisogni cui è destinata: ampio infatti l’atrio dove tutti quanti i viaggiatori convengono e dove spesso deve essere lunga l’attesa, suddivisi, in perfetta comunicazione tra loro gli uffici.
Le sale di aspetto, che possono considerarsi normali per molti mesi dell’anno, durante l’estate dimostreranno invece qualche insufficienza, tanto più sensibile se a quella di seconda dovesse togliersene una parte per l’accesso al sottovia, ma dopo tutto – è questa la più seria giustificazione dei dirigenti – nei mesi estivi i viaggiatori preferiscono attendere sotto la pensilina interna.

E questa, ormai ultimata, riuscirà veramente grandiosa per lunghezza e per profondità, poichè deve iniziarsi e proseguire senza interruzione dal fabbricato che fino a ieri servi ad uso di stazione, per arrivare al di là del nuovo Fabbricato Viaggiatori, comprendendo anche quello che sorgerà per uso delle spedizioni a grande velocità. Pel servizio del dazio consumo, che ingombra tuttora il piazzale, sembra ormai certo che le Ferrovie cederanno il locale a fianco del corridoio di uscita.
Ricordiamo, come di dovere, il nome dei principali collaboratori. Il disegno dell’edificio è opera dell’architetto romano prof. Ulisse Dini, mentre ne fu interprete efficacissimo ed autorevole dirigente i lavori l’ingegnere cav. Cesare Melloni, coadiuvato dal solerte ing. Landi, ambedue animati sempre dal proposito di coordinare l’interesse delle Ferrovie da essi rappresentate, coi bisogni e col decoro della città che li ospita.
Gli stucchi sono opera del prof. Raul Contenti di Fano, e le decorazioni del prof. Pennacchietti di Porto S. Giorgio. Merita un accenno speciale l’arredamento cui provvide a tutte sue spese il signor Cesare Farnè, del Caffè e Ristorante. Egli ha profuso nell’ambiente assegnatoli una signorilità ed una eleganza veramente squisite, quali non si riscontrano pressochè in nessun altro simile ambiente annesso a stazioni. Sappiamo che ebbe già il plauso dell’Amministrazione ferroviaria e che riceve di continuo quello dei viaggiatori, ammirati pel suo buon gusto e pel suo coraggio.

La lode all’insieme dell’opera non sarebbe sincera, se non accennassimo per altro a talune ingiustificate deficienze, cui è dovere da parte delle ferrovie porre non tardo riparo. Intendiamo, cioè, parlare dei mobili. L’avere, in un nuovo fabbricato viaggiatori dell’importanza di quello di Rimini, trasportati nelle sale d’aspetto di I e II Classe i mobili della vecchia e meschina stazione, per ottenere la insignificante economia di alcune centinaia di lire, parve ed è realmente cosa incomprensibile. Come pure anche nell’atrio d’ingresso dovranno, e presto, speriamo, collocarsi sedili adatti ai vani dell’ambiente e sostituire un mobile grande in ferro alle attuali, meschine cassette per la impostazione.

Finalmente, il Fabbricato Viaggiatori, dopo rimossi gli accenati inconvenienti, eseguito il sottopassaggio e le pensiline (quella compresa per la linea di Ravenna) potrà dirsi compiuto, se le ferrovie convenissero di costruire anche una pensilina esterna, desiderata e necessaria per i viaggiatori che scendono dalle vetture o dagli omnibus, ingombri di bagagli e quindi impossibilitati a difendersi dalla pioggia in altra maniera.
All’amministrazione del Comune spetta ora sistemare il piazzale esterno, coordinarlo col vecchio, in modo razionale, ameno ed elegante ad un tempo, tenendo conto che da un lato sorgeranno nuovi fabbricati, nell’altro è situato un parco di vagoni. Ma la solerzia ed il buon gusto del Sindaco ci affidano che si provvederà presto e nel miglior modo possibile.
dal Corriere riminese, 11 Novembre 1914