Pubblicato la prima volta il 25 Novembre 2018 @ 08:47
Strade impraticabili e marciapiedi inaffidabili pure ieri soprattutto nel centro storico. Il «nevone» del week-end della Befana, trasformatosi in pantano o in ghiaccio, tiene ancora banco per via di un servizio comunale di pulizia che non ha funzionato. In Comune dicono di avere fatto la propria parte e rilanciano sull’Amia la responsabilità di non aver subito collaborato.
Amia o non Amia resta il fatto che Rimini l’emergenza neve la sente ancora. Non a caso, ieri, circolavano già bozze di interpellanze da presentare al sindaco: cos’è successo?
Intanto l’amministrazione comunale ha approntato un appello. Eccolo.
Primo: evitare il parcheggio degli automezzi nelle vie o piazze. In caso di necessità il Comune potrebbe spostarle.
Secondo: il cittadino deve provvedere allo sgombero del marciapiede.
Terzo: ogni frontista deve controllare che l’acqua scorra ed entri nei pozzetti della fognatura. In caso contrario deve intervenire o avvisare l’amministrazione comunale.
Quarto: i proprietari degli edifici dovranno assicurarsi della resistenza dei tetti e non devono scaricare la neve sul suolo pubblico.
Quinto: la neve rimossa da qualsiasi luogo privato dovrà essere trasportata nei punti prestabiliti (autoparcheggio al ponte di Tiberio, argine di via Tonale, argine di via Predil).
Sesto: non si devo ostacolare il movimento dei mezzi adibiti allo sgombero della neve.
Settimo: ogni cittadino deve avvertire il servizio comunale neve di qualsiasi pericolo.
Il Resto del Carlino
8 gennaio 1985