buona memoria

Grazia Nardi nasce e vive a Rimini dal 1951. Impegnata, per motivi professionali, in attività istituzionali improntate da formalità e/o impostazione politica, alle soglie della maturità, liberata da vincoli imposti perché “doveva scrivere in conto terzi”, ha pensato di cimentarsi nella narrazione personale, con un linguaggio finalmente essenziale, senza filtri o veline.
Da Foj de Borg a Rimini Sparita ha espresso ed esprime una riminesità popolana nella quale si ritrovano mondi trasversali, modi di dire che in realtà rappresentano modi di essere, di pensare e che offrono anche ai più giovani la chiave per comprendere il presente.
Ricordi, parole, personaggi colti con gli occhi di una bambina e riportati in vita nel mondo attuale.
Per questo “Buona Memoria”, oltre ad essere una dote che va alimentata, diventa così anche un auspicio rivolto a tutti i lettori di Rimini Sparita.

Le Lire

In quegli anni talmente poca era la confidenza con il denaro, che nessuno chiamava le Lire col loro nome. Non c’è dubbio che sul denaro sia stato detto tutto ma è anche certo che la...

Quando c’era il posto “in piedi”

Dunque il cinema era l’unico vero svago del tempo. Le sale erano strapiene, soprattutto la domenica quando il più delle volte ci si doveva rassegnare al “posto in piedi” anche perché, quando la storia...

Mai detto: “Non mi piace”

Il riciclaggio più che una conquista ambientale rappresentava una necessità. Le vecchie ed infeltrite (inassèdi) maglie di lana, cardate, finivano nell’imbottitura dei materassi in sostituzione del crine o, disfatte, venivano usate per confezionare calze...

Il ‘nostro’ 2 giugno

La mamma ha votato per la prima volta nel 1946, la prima volta delle donne in Italia, la prima volta della Repubblica Italiana. Da allora si è tenuta stretta quel diritto, trasmettendo anche a me...

70 anni vanno portati bene

Dice mia mamma Elsa (89 anni): «Quand andémie al primi manifestazióun de vèntizìnc avrìl, avémie tót quèlcun da ricurdè, quèlcun cl’era stè perseguitèd di fasésta: un parènt, un amig, un cnusènt. Amarcòrd de fiól...

La “fugaràza”

Negli anni '50 la “fugaràza” era un evento che concludeva settimane di lavoro da parte, soprattutto, di uomini e ragazzi: vi era infatti, una vera e propria competizione tra chi, nei vari rioni, allestiva...

“Andèm a to’ la Befana..”

No, Babbo Natale che porta i doni non c’era: se ne aveva notizia dai film americani degli anni 50, quelli in bianco e nero… dove nelle ville di lusso con i grandi saloni e...

“Un dì come chièltrè…”

Negli anni Cinquanta non sapevo nemmeno che si festeggiasse l’ultimo giorno dell’anno, non c’era la televisione che potesse darcene notizia né aria di festa in casa, sconosciuto il rito del brindisi di mezzanotte, inesistenti...

E’ ancora Natale?

Ho avuto modo, infatti, di scrivere del natale degli anni ’50 in altri post e mi fa un certo effetto pensare che abbiamo trascorso un lungo periodo insieme nel quale, tutto sommato, ho aperto...

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