Bombardamento di Rimini

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L'incrociatore corazzato Sankt Georg

Pubblicato la prima volta il 21 Dicembre 2018 @ 08:53

L'incrociatore corazzato Sankt Georg
L’incrociatore corazzato Sankt Georg

L’incrociatore Sankt Georg, che colle torp. 1 e 2 costituiva il gruppo D, inviato ad operare contro la costiera di Rimini, fu avvistato dalla stazione locale di vedetta fino dalle ore 3,30, mentre appariva provenisse dal Sud: diresse verso Cesenatico, poscia invertì la rotta e ritornò di fronte a Rimini.

Alle ore 4,50 circa aprì il fuoco a distanza di 4000 m., prima coi cannoni da 240 mm., poi anche con quelli da 190 e da 152, contro la linea ferroviaria, e specialmente contro il nuovo ponte in cemento armato, che attraversa lo scaricatore del fiume Marecchia sulla linea Rimini-Bologna. Mirò poi con tiro rapido in direzione della città contro il ponte in ferro, che attraversa il porto canale a Sud della Capitaneria di Porto. Chiamato radiotelegraficamente a riunirsi al gruppo, cessò il fuoco alle ore 5,15 e, rinunciando al bombardamento di Pesaro, lasciò la costa italiana.

L'incrociatore corazzato Sankt Georg
L’incrociatore corazzato Sankt Georg

Il fumo, spinto contro la terra dal vento di N. E., nascondeva l’effetto del tiro, ed il ponte ferroviario non fu visto dai puntatori che dovettero servirsi delle graduazioni degli affusti per la punteria in direzione; gli altri obbiettivi assegnati quali il gazometro, la stazione ferroviaria, l’acquedotto e gli stabilimenti industriali non furono individuati. Il bombardamento ebbe limitatissimo effetto: i due ponti sebbene colpiti non riportarono avarie tali da impedire il regolare servizio dei treni, e minimo fu il danneggiamento del materiale rotabile. Si ebbero però varie case lesionate, 1 morto e 7 feriti nella popolazione civile, e fu gravemente colpito un soldato di sentinella al ponte (1).

 

(1)Notizie desunte dal rapporto della capitaneria di porto di Rimini, e da quello del contrammiraglio Fiedler, comandante la flottiglia incrociatori con insegna sul Sankt Georg. Il soldato colpito, Dinanno Nicola di Chieti, nonostante il pericolo, restò fermo al suo posto di sentinella anche dopo che una granata, passando a tre metri di distanza, raggiunse il ponte; vi rimase fino a che, ferito alle gambe ed all’occhio destro e raggiunto dai compagni, fu condotto all’ospedale.

 

da La marina italiana nella grande guerra, vol. II, 1935, pp. 29-30.

4 Commenti

  1. Scusate, com’è possibile questa frase, dato che quel ponte è stato costruito, insieme allo scaricatore, almeno vent’anni dopo?

    “contro la linea ferroviaria, e specialmente contro il nuovo ponte in cemento armato, che attraversa lo scaricatore del fiume Marecchia sulla linea Rimini-Bologna.”

    • Evidentemente ignora che il progetto del deviatore fu in parte realizzato già nel 1867. Poi fu ampliato nel 1920-1921 e terminato tra il 1927 e il 1942.

      Anche “Il Resto del Carlino” del 25 maggio 1915 scrive le stesse cose (è comodamente consultabile online): “L’azione delle navi nemiche mirava, come è stato facile accertare, alla distruzione dei ponti ferroviari sulla Marecchia e di conseguenza alla interruzione della linea. Infatti grossi proiettili furono rinvenuti nei pressi del nuovo ponte in cemento e in altre località lungo i binari.” Il ponte esisteva addirittura fin dal 1869, nel 1889 fu costruito quello per la linea Rimini-Ravenna.

      In ultimo, il n. 4 dell’ottobre 1915 della “Rivista Tecnica delle Ferrovie Italiane” apre con un articolo dal titolo “Nuovo ponte in cemento armato a tre luci, la centrale di m. 11,08, le laterali di m. 5,73, sullo scaricatore del Marecchia presso Rimini al km. 109 F 648 della linea Bologna-Ancona”. Gli architetti che lavorarono al progetto, per conto delle Ferrovie dello Stato, furono Fausto Lolli e Filippo Ceradini.

  2. I ponti alla progressiva km 109+648 della tratta Bologna-Rimini sono stati quattro, cui è da aggiungere uno provvisorio in legno.
    L’alluvione del 1865 portò alla necessità di aprire un varco sul corpo stradale della ferrovia per favorire il deflusso delle acque: era lo “scaricatore”, sul quale venne gettata nel 1869 una travata in ferro di 21 m di luce (opera analoga fu realizzata nel 1889 sulla Ferrara-Ravenna-Rimini).
    Nel 1908 la travata metallica fu sostituita con un ponte in muratura a tre archi, che crollò nel 1910 a seguito di un’alluvione: con la bassa marea ne sono ancora visibili lato mare i resti; un ponte provvisorio in legno permise la continuità dell’esercizio.
    Nella primavera-estate del 1914 venne realizzato, in sostituzione di quello provvisorio, un nuovo ponte a tre luci per il binario dispari (lato mare) in cemento armato: è sulla spalla lato Bologna che caddero i colpi del Sankt Georg austriaco nel 1915. Lo stesso anno fu completato il ponte per il binario pari (lato monte).
    Successivamente, tra il 1920-1942 allo “scaricatore” venne aumentata la sezione, diventando questo il “deviatore” del Marecchia. Nell’occasione venne realizzato un nuovo ponte, sempre in c.a., sulle due linee e venne effettuata una correzione di tracciato della Bologna-Rimini, ben visibile nelle foto aeree del 1944 e attuali.

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